L’estrazione della bile in Cina
Mentre in passato gli Orsi della Luna venivano cacciati e uccisi in natura per la loro cistifellea contenente la bile, negli anni ’80 il governo cinese decide di promuovere, al fine di impedirne l’estinzione, la diffusione sul territorio delle fattorie della bile, dove gli animali vengono imprigionati a vita e munti giornalmente.
L’allevamento degli orsi in Cina è iniziato nel 1980, adottando una procedura sviluppata in Corea del Nord per estrarre la bile dagli orsi vivi.
Si credeva che questo metodo avrebbe soddisfatto la richiesta locale di bile e ridotto il numero di orsi uccisi allo stato selvatico per la loro cistifellea e per altre parti del loro corpo.
La situazione degenerò tristemente e all’inizio del 1990 si contavano ormai più di 400 allevamenti operativi, contenenti più di 10.000 orsi.
Era in programma di aumentare il numero degli orsi negli allevamenti, portandoli a 40.000 entro il 2000. Ma in seguito alla denuncia a livello internazionale di questa industria crudele e all’intervento di Jill nel 1993, è stato concordato di ridurre il numero del 30%, nel tentativo di regolamentare una pratica la cui spirale era fuori controllo.
In ogni caso, gli orsi sono ancora cacciati dai bracconieri per le loro cistifellee e, in alcuni casi, per rifornire illegalmente gli allevamenti. Ne sarebbe prova il fatto che il 20% degli orsi arrivati al Centro di salvataggio di Animals Asia in Cina, sono privi di arti.
La richiesta crescente di parti dei loro corpi e la perdita dell’habitat, ha causato la riduzione drastica della loro popolazione e si stima che ci siano meno di 16.000 orsi rimasti allo stato selvatico in Cina. Da quando l’allevamento degli orsi è stato introdotto, ci sono state delle “evoluzioni” nei metodi di allevamento e di estrazione della bile. Nuove regole sono state introdotte nel 1996 dal governo Cinese, che ha proibito la pratica di impiantare cateteri di acciaio inossidabile e ha definito le dimensioni minime delle gabbie. In ogni caso, molti allevatori non sono stati finanziariamente in grado di adeguarsi alle nuove regole o deliberatamente le hanno ignorate.
Per effetto di queste nuove leggi, ora l’unico metodo legale di estrazione della bile è il “free-dripping” (letteralmente sgocciolamento – libero).
Questo metodo implica un intervento chirurgico per creare un foro sempre aperto nell’addome, attraverso cui la bile gocciola fuori. Nonostante questa pratica venga presentata come “umana” e sembri esteticamente più gradevole dell’applicazione di un catetere di metallo, le verifiche fatte da Animals Asia e i pareri dei veterinari dimostrano che questa tecnica è disumana come e forse più dei vecchi metodi di estrazione e causa un’elevata mortalità negli allevamenti. Perfino in grandi allevamenti che hanno “adeguato” le dimensioni delle gabbie e che permettono agli orsi di accedere alle aree esterne, gli orsi continuano a soffrire e morire per il dolore inimmaginabile e per le infezioni causate dal metodo del “free-dripping”.
Una svolta importante si è avuta nel Luglio 2000, quando Animals Asia ha firmato un accordo con l’Associazione Cinese per la Tutela della Natura, una divisione dell’Amministrazione Forestale Statale. L’accordo prevedeva la liberazione di 500 orsi, la costruzione di centri di salvataggio, la riduzione del numero di allevamenti ed un miglioramento nella vita degli orsi che rimangono. Il trattato ha anche promosso l’uso delle erbe, abbondanti e non in via di estinzione, e le alternative sintetiche al posto della bile d’orso.
Dall’ottobre del 2000 più di 40 allevamenti sono stati chiusi grazie ad Animals Asia.
L’ESTRAZIONE DELLA BILE IN VIETNAM
Dal 1992, è diventato illegale il bracconaggio, sfruttare o servirsi dell’Orso Nero Asiatico (Orso della Luna) o dell’Orso del Sole in Vietnam, grazie al decreto Ministeriale numero 18. Nonostante a quell’epoca gli Orsi Neri Asiatici fossero inseriti dalla legislazione vietnamita all’interno del Gruppo II, esisteva ancora un’area grigia che comprendeva “animali viventi di seconda generazione che potrebbero essere usati per altri scopi”.
Nel Settembre 2002, gli Orsi della Luna sono stati finalmente ricompresi nel Gruppo IB, il quale, in effetti, supera l’inganno precedente rendendo le fattorie della bile illegali. Nonostante questo, la pratica è ancora diffusa. In accordo alle statistiche ufficiali, sono stati segnalati circa 3410 orsi allevati in Vietnam nel 2008 (il 90% dei quali sono Orsi della Luna), più altri 600 orsi in cattività, usati per gli scopi esposti.
Diversamente dalla Cina, dove gli orsi sono usati come rubinetti per la bile, gli orsi in Vietnam sono sottoposti ad un numero indefinito di altri crudeli trattamenti. Tutti sono ingabbiati e qualcuno è costretto, ogni tre mesi, a crudeli interventi chirurgici per l’estrazione della bile dalla cistifellea, i quali lasciano gli orsi agonizzanti a causa delle ferite infette, che spesso portano alla morte dopo 3 o 4 operazioni. Usualmente gli orsi hanno lunghi aghi conficcati nelle cistifellee, per pompare fuori la bile in una bottiglia di vetro.
Gli orsi sono drogati con una droga illegale, la Ketamina, prima di essere munti per la loro bile.
La continua perforazione della cistifellea spesso porta alla dispersione della bile e ad una morte lenta e dolorosa dovuta a peritonite (infiammazione del peritoneo, la membrava che riveste le pareti dell’addome e copre gli organi addominali).
A partire dal 2005, il Governo vietnamita ha firmato un impegno per la chiusura graduale delle fattorie della bile e il 16 Novembre 2005, Animals Asia ha firmato un accordo formale con le autorità per il salvataggio di 200 orsi allevati ad Hanoi.
Dopo 8 anni di lavoro sul problema delle fattorie della bile in Vietnam, dal 2008 è iniziato il Salvataggio degli orsi in Vietnam è cominciato. Il santuario, nei pressi del Tam Dao National Park, è stato ufficialmente aperto nell’aprile del 2008.
Recentemente Animals Asia ha firmato un accordo esclusivo con il governo vietnamita per chiudere definitivamente le fattorie della bile presenti nel Paese e portare al sicuro i 438 orsi rimasti in cattività.
L’ESTRAZIONE DELLA BILE IN COREA
Sull’onda dello sdegno dell’opinione pubblica per l’evidente crudeltà, le fattorie della bile sono state proibite dal Governo coreano, il quale ha dichiarato illegale il sistema di estrazione della bile da orsi in vita nel 1992.
Le norme prevedono che tutti i cateteri di acciaio inossidabile siano rimossi ma, secondo quanto stabilito dal Traffic East Asia, la riproduzione degli orsi in cattività continua nelle fattorie della bile e gli orsi di età superiore ai 10 anni possono essere legalmente macellati e la loro cistifellea venduta.
Il resoconto della 3° conferenza internazionale sul commercio di parti di orso, voluta dal Traffic East Asia, (tenutasi in Corea del Sud nel 1999), ha reso noto che più di 1300 orsi, prevalentemente orsi neri del Nord America, rimangono sospesi in un limbo nelle 108 fattorie della bile nella Corea del Sud, e tutti questi allevatori sperano che il commercio riprenda in futuro.
L’ orso nero asiatico una volta era molto diffuso in Corea, ma per effetto della elevata domanda di cistifellee, sono stati cacciati quasi fino all’estinzione. Fa riflettere che siano rimasti meno di 30 esemplari allo stato brado.
I Coreani sono tra i maggiori consumatori di cistifellee, bile d’orso e prodotti a base di bile d’orso e fa meditare l’esistenza di un ricco mercato nero tra Corea e Cina, in particolare con i grandi allevamenti della provincia di Jilin, vicino al confine nord coreano.